Cari amici e lettori di “Ama la Maglia”,
il blog chiude e non sarà più aggiornato. Dopo 4 anni il percorso professionale mi porta a ricoprire un ruolo che non lascerà più tempo per progettare e realizzare una linea editoriale per il sito. Ho provato a passare il testimone, ma il grande rispetto per il lavoro fatto in quasi 2mila post e per il pubblico di “Ama la Maglia” non permette compromessi.
Lascio nel momento migliore: record di utenti unici, record di pagine viste e server in tilt varie volte nelle ultime settimane per i troppi accessi su “Ama la Maglia”. Come molti campioni dello sport insegnano: meglio lasciare al top piuttosto che vivacchiare alla giornata. Questa esperienza così diventa mitica!
Nonostante fosse in programma un restyling profondo di “Ama la Maglia”: nuovo logo, nuovo lay-out del sito in stile news-magazine e soprattutto dei collaboratori per parlare delle maglie anche in contesti come i libri, i film e telefilm, musica e arte. Un salto di qualità che vi sarebbe piaciuto molto come dimostrano le ultime cinque settimane vissute con oltre mille utenti unici e una media di 2mila pagine visitate al giorno per il Super Bowl, il 6 Nazioni e le Olimpiadi invernali di Sochi 2014.
E’ bello ripensare al 4 marzo 2010, il primo giorno online: dopo pranzo insieme al caro amico e collega Giuseppe Lamanna (a proposito: non perdete gli aggiornamenti del suo blog sul canottaggio) ho deciso che era tempo di provare a scrivere di sport in modo diverso. E ha funzionato alla grande!
In quattro anni il blog “Ama la Maglia” è riuscito nel suo piccolo a far cambiare una maglia ai Milwaukee Brewers del baseball Mlb, avere la conferma dalla Federcalcio tedesca che la maglia verde della Germania non è un tributo all’Irlanda (e finire su Wikipedia come fonte), stabilire con quale disposizione vanno messi i colori della bandiera italiana sulle maglie e poi tante interviste e storie curiose. La serie dei “Venerdì con i baffi” che nel 2014 sarebbe tanto hipster!
L’esperienza del blog “Ama la Maglia” è un progetto rifiutato dagli editori tradizionali che ha trovato la sua nicchia di lettori competenti, affezionati e propositivi sul web. Senza pubblicità e senza compromessi con i grandi marchi nonostante la tentazione di fare comunicazione istituzionale.
Vi dico grazie di cuore e vi auguro buona fortuna. Ne avrò bisogno anche io, ma so che posso contare sempre su di voi!
In fede,
P.s. Il sito rimane con il suo archivio: usate il tool di ricerca in alto nella sidebar o l’archivio dei mesi per recuperare foto, video, interviste, ecc.
P.s.s Non perdiamoci di vista!
Presto sulla pagina Facebook — dove possiamo salutarci di persona e voglio farlo per ognuno che mi scriverà e, se magari avete voglia, scrivete anche quale post vi è piaciuto di più o che vi è rimasto in mente — vi farò sapere dove venire a trovarmi!