Nuova maglia da rugby della nazionale italiana 2022-2023 di Macron

Gladiatori e Colosseo sulla nuova maglia da rugby della nazionale italiana 2022-2023

La maglia da rugby della nazionale Italia 2022-2023 di Macron è stata presentata sia nella versione home che alternate e sarà utilizzata nei test match autunnali e nel 6 Nazioni 2023. L’azzurro e il bianco contraddistinguono le nuove divise della FIR, arricchite da una grafica ricercata ed esclusiva che esprime lo stretto rapporto della Nazionale con la città e la storia di Roma. Una personalizzazione molto particolareggiata come per la maglia della nazionale della Scozia di rugby 2022-2023.

I dettaglia della maglia da rugby della nazionale italiana 2022-2023

La nuova maglia home, con scollo a V con bordi bianchi e travetta tricolore, è azzurra. Il backneck è personalizzato con sfondo azzurro con scritta Italia in maiuscolo e il logo della Federazione Italiana Rugby. La parte anteriore della maglia è caratterizzata da una texture in grafica embossata con il disegno, ripetuto, dell’elmo dei gladiatori. Nel retrocollo, tono su tono, in rilievo appare la scritta Italia e poco sotto una cucitura rinforzata tricolore.

Sul petto, a sinistra, lato cuore, c’è lo stemma della Federugby. Un altro esclusivo dettaglio grafico presente sulla nuova maglia casalinga è il disegno stilizzato ed embossato del Colosseo sul fondo maglia posteriore. I pantaloncini sono azzurri con coulisse bianche, i calzettoni azzurri hanno il bordo superiore in maglieria bianca.

La nuova maglia alternate da rugby della Nazionale 2022-2023

La versione alternate della maglia da rugby della nazionale 2022-2023, a girocollo, ha il corpo centrale bianco mentre spalle e maniche sono in blu navy. Ad altezza spalle con effetto sfumato e sulle maniche raglan sono presenti delle fasce tricolori che sono un deciso richiamo ad una storica maglia della stagione 1995-1996. Nella parte frontale della maglia è presente, tono su tono, lo stesso disegno grafico con gli elmi dei gladiatori, così come sul fondo maglia posteriore, in grafica embossata, spicca il disegno stilizzato del Colosseo. Il backneck è personalizzato come nella home e nel retrocollo è inserita, in rilievo, la scritta Italia. I pantaloncini sono blu navy con coulisse bianche, i calzettoni blu navy hanno il bordo superiore con tre bande orizzontali tricolori.


Commenti

4 risposte a “Gladiatori e Colosseo sulla nuova maglia da rugby della nazionale italiana 2022-2023”

  1. Avatar Daniele Costantini
    Daniele Costantini

    Veramente molto bella la Alternate, che omaggia palesemente la storica maglia Canterbury con cui nel 2000 debuttammo al 6 Nazioni – o almeno, io me la ricordo in quel frangente; davvero quel template risale a metà anni Novanta?! Cmq sia, un rifacimento molto emozionale e pressoché perfetto, al punto che, fosse per me, la userei direttamente come prima opzione in campo 😉

    Anche perché, se guardo la Home… l’ennesima delusione di questi anni -.- Io sarò pure di gusti difficili quando si parla di azzurro, ma è dalla fine dell’era Kappa che non ricordo più una divisa “accettabile” per l’Italrugby. Già l’abbinamento-base all blue mi fa storcere il naso; se poi ci aggiungiamo pure il Colosseo…!?

    D’accordo, da quando siamo nel 6 Nazioni abbiam sempre fatto base a Roma – e parliamoci chiaro, “avere” Roma da spendere con tifosi e tv estere, è rimasto forse l’ultimo, l’unico motivo per il quale non ci hanno (ancora) accompagnato alla porta, dopo un ventennio di cucchiai di legno. D’accordo, la Capitale vanta cmq una sua tradizione e dignità in fatto di palla ovale (anche se i ricordi son sempre più sbiaditi…), dagli scudetti del Roma alla storica franchigia dei Lupi. Però, se si parla di rugby in Italia, con tutto il rispetto ma il primo pensiero non va certo a Romolo e Remo…

    Cioè, son davvero curioso di sapere come verrà accolta ‘sta maglia nel Nord-Est, nella culla della nostra palla ovale -.- oltre al fatto che, per ragioni di opportunità, avrei proprio evitato di griffare una maglia “nazionale” con un simbolo, per quanto noto universalmente, ma alla fine sfacciatamente “locale”. Visto che l’ho citata prima, se proprio si voleva omaggiare la storia del rugby nostrano si poteva puntare ad es. sulle tre storiche franchigie trans-regionali, i Dogi, le Zebre (quelle originali!) e per l’appunto i Lupi. L’avrei trovata una soluzione pur sempre migliore di ‘sto Colosseo che, messo così, pare più adatto a fare breccia sull’americano in vacanza sul Tevere…

  2. Credo il riferimento temporale a metà Anni 90 non sia corretto. Nel 1995 la maglia non era marchiata, nel 1997 era Reebok, poi Cotton Traders e poi ancora Canterbury per il debutto nel 6 Nazioni. Con una maglia alternate simile a quella riproposta oggi. Sulla home concordo che da anni si stia navigando nello stereotipo: l’azzurro di adidas e i riferimenti all’italianità di Macron. La nazionale è di tutti, anche se il 6 Nazioni lo gioca a Roma. In generale mi aspetto di più da questo brand, come del resto dimostrato con la Scozia. Aspettiamo il prossimo giro…

  3. Avatar Daniele Costantini
    Daniele Costantini

    Vista in campo grazie al mondiale femminile in corso, purtroppo confermo il mio giudizio della vigilia: la home è davvero scialba e insipida, ahinoi la peggiore maglia del mondiale. L’unica cosa “positiva” e che, dal campo, perlomeno i riferimenti “romani” sono pressoché invisibili. Magra consolazione…

  4. Diciamo che questi ultra dettagli tono su tono si perdono una volta in tv e allo stadio. Rimane il piacere di chi indossa le maglie per andarci o per fare il tifo… ma questo giro è stato proprio sbagliato il concept. Speriamo solo che non faccia la fine della maglia della Nazionale di calcio Puma del 2010 con l’armatura dei gladiatori tono su tono… una delle più brutte mai viste!

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