La prima divisa per la Coppa del Mondo Fifa in Qatar è albiceleste: la nuova maglia dell’Argentina per i Mondiali 2022 di calcio di adidas è stata presentata nella prima settimana di luglio e sarà indossata per prima dalla nazionale donne impegnata in Coppa America. Per quanto riguarda le presentazioni il Sud America è in prima fila dopo la maglia del Brasile e le divise dell’Ecuador.
Per Messi e compagni si tratta di una divisa molto evocativa che unisce i simboli del Paese sudamericano nel tentativo di portare a Buenos Aires il terzo titolo e la terza stella dorata sul cuore.
Questo modello creato dai designer adidas ha un girocollo nero con l’inserimento di una banda sempre nera che richiama il colletto. Anche le tre strisce dello sponsor tecnico sono nere e appoggiate sulle spalle e manica di colore bianco. Gli orli della maniche sono neri come anche una striscia verticale sui fianchi.
La parte frontale ha 3 bande verticali celesti in una tonalità più scura di quella vista nella Copa America 2021. All’interno delle bande, in azzurro tono su tono, è presente una grafica per dare maggior senso dinamico. Il tradizionale scudetto dell’AFA, la federcalcio argentina, è posizionato sul cuore e senza cornici colorate. Pantaloncini abbinati di colore nero e calzettoni bianchi.
La bandiera nazionale sulla maglia dell’Argentina per i Mondiali 2022
La vera novità della maglia dell’Argentina per i Mondiali 2022 è il retro che presenta al centro della schiena una strisciatura con due bande azzurre e una bianca più stretta richiamando la bandiera nazionale: il riferimento è lo stemma dorato del Sole di Maggio che compare sul retro del collo. Sono gli emblemi nazionali argentini ai quali tutti sono legati e che uniscono tifosi e calciatori nell’impresa mondiale.
La personalizzazione per Lionel Messi e compagni è davvero particolare: numeri e lettere sono di colore nero con un font che richiama quello del nastro adesivo, o della fettuccia di tessuto, con il quale si numeravano molti anni fa le maglie che, ovviamente, non erano personalizzate come oggi ma che passavano da calciatore a calciatore in base allo stato d’uso.