Numeri sulle maglie da calcio: ci sono sempre stati o le prime partite si giocavano tra squadre con maglie anonime? La risposta merita un viaggio nel tempo agli albori dell’english game, come veniva chiamato il calcio a fine del 1800 nel resto del mondo. Le divise dei club erano delle camicie di flanella poi sostituite da quelle bianche delle divise di cricket. Per dividere i giocatori in 2 squadre si usavano accessori come un berretto – il famoso cap – risvoltabile in 2 colori (in Inghilterra) o una fascia colorata da indossare in diagonale (Spagna e Sudamerica).
I numeri compaiono per la prima volta negli Anni 20 del secolo scorso e non sui campi inglesi, ma su quelli statunitensi! I primi calciatori a indossarli sono stati nel 1924 i Vesper Buick nella finale di US Open Cup contro i Fall River Marksmen a St. Louis. La data esatta: 30 marzo 1924. Una notizia che ribalta la storia del calcio per quello che possiamo essere portati a pensare: gioco inglese nato in Inghilterra con regole stabilite da quelle parti.
Gli annali infatti raccontano un’altra storia: la prima squadra con i numeri assegnati ai giocatori sarebbe invece l’Arsenal contro lo Sheffield Wednesday il giorno 25 agosto 1928, match di League Division One inglese. La scoperta grazie a un filmato di repertorio dal blog “The 91st Minute”. Il record dell’Arsenal sarebbe però condiviso anche dal Chelsea in campo lo stesso giorno del 1928 contro lo Swansea Town per la League Two con i numeri di maglia sulla schiena dei giocatori.
In tutti e due i match però solo Arsenal e Chelsea vestivano maglie numerate, gli avversari no. La prima partita con tutti e 22 i giocatori in campo con i numeri di maglia è stata la finale di FA Cup tra Manchester City ed Everton nel 1933: dall’1 all’11 l’Everton e dal 12 al 22 il City. Solo dal 1939 i numeri di maglia diventano obbligatori nel campionato in Inghilterra.
Il filmato sui Buick caricato da Soccermavn sconvolge le gerarchie che vogliono gli inglesi come inventori e principali innovatori delle regole del football: schemi di gioco, regolamenti, numeri di maglia fino all’ultima evoluzione del nome dei giocatori sulla schiena. In questo caso sono sempre Arsenal e Sheffield Wednesday nella finale di Football League Cup del 18 aprile 1993: numeri fissi e personalizzati.
Sono gli Usa i precursori dei numeri di maglia? Nel filmato del 1924 — forse il più antico rimasto a testimoniare il calcio in America del Nord — i Fall River Marksmen, campioni dell’American Soccer League, hanno giocato a St. Louis contro i Vesper Buick, campioni della St. Louis Soccer League. Davanti a 14mila spettatori hanno vinto 4-2 i Marksmen. Ma alla storia, a quanto pare, passano i Vesper Buick con la pezza nera con i numeri dei giocatori. Peccato che del filmato originale sono rimasti pochi secondi e che non si riesca a capire se i numeri vanno dall’1 all’11 e con che distribuzione tra i ruoli dei giocatori in campo.
Perché la numerazione 1-11 è presto diventata sinonimo di assegnazione dei ruoli in campo. Numero uno il portiere, poi i difensore, i centrocampisti e gli attaccanti. Negli Anni 20 si giocava con un modulo 2-3-5 in Inghilterra e la numerazione partiva dall’1 all’11 (portiere-attaccanti) e da destra a sinistra. L’evoluzione dell’assegnazione dei numeri e dei ruoli segue anche quella della tattica in campo e nei decenni a seguire si differenzia da un campionato all’altro, dall’Europa al Sudamerica.
(prima pubblicazione 19 dicembre 2012, aggiornamento 31 marzo 2020)
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