Sono passati 30 anni da Italia 90, il mondiale di calcio organizzato nel nostro paese. Tra l’8 giugno e l’8 luglio si sono sfidati in 12 stadi lungo la penisola le 24 nazionali finaliste. Tra di loro anche la sorprendente Costa Rica, per la prima volta nel gotha del calcio mondiale.
La nazionale di calcio del Costa Rica ai Mondali di Italia 90 ha sorpreso un po’ tutti: qualificata a scapito della Svezia agli ottavi di finale dopo i primi 3 match del girone preliminare con il Brasile. Lo sponsor tecnico del Costa Rica era l’italiana Lotto che fornì ben tre differenti kit per le 5 partite giocate dai Ticos. Due come prima maglia e uno – quello bianconero – come alternativa.
Una trasferta mondiale, quella del Costa Rica, decisamente fuori da ogni aspettativa per lo staff della nazionale, tanto che l’allora ct serbo Bora Milutinovic racconta ancora che molto giocatori non avevano il passaporto per arrivare in Italia, che la federcalcio del piccolo paese non aveva abbastanza materiale tecnico tra tute, maglie e scarpe.
E allora sono nate parecchie leggende sulle maglie usate dal Costa Rica a Italia 90, prima tra tutte quella della divisa di riserva a strisce bianconere usata per la prima volta il 16 giugno 1990 contro il Brasile allo stadio Delle Alpi di Torino. Si diceva un omaggio della federcalcio costaricana ai colori del locale Club Sport La Libertad, la prima squadra di calcio nel paese fondata nel 1905. Ma anche, i più maliziosi, che era un omaggio alla Juventus visto che la squadra giocava a Torino oltre che a Genova. Quale la verità? Bora Milutinovic racconta alla Gazzetta dello Sport un aneddoto che scaccia i dubbi.
Allenavo il Costa Rica. Io sono tifoso del Partizan di Belgrado e volevo giocare il Mondiale con le maglie bianconere, ma non sapevo come fare. Così chiamai Montezemolo, che mi diede il numero di Boniperti: lui mi fece arrivare 44 maglie. Quando entrammo in campo contro il Brasile tutto lo stadio era con noi. Prendemmo solo un gol e con la Svezia vincemmo.
Non male per mettere la parola fine a una storia lunga 24 anni. La voce invece di un possibile abbinamento ai colori della Juventus era dunque ben fondata. Anche se le parole di Milutinovic alla Gazzetta fanno collegare il bianconero con i colori e il design del Partizan Belgrado (gli stessi della Juventus).
Andiamo a leggere un’altra intervista del ct del Costa Rica rilasciata a La Repubblica.
Io devo ancora ringraziare Boniperti. A Torino nel ’90 giocammo contro il Brasile. Perdemmo 1-0, autorete di Montero. Fecero 22 tiri in porta, noi zero. Non avevamo più maglie, io avevo comprato le scarpe da calcio per tutti, mia moglie Maria al ristorante pagava i conti della squadra, così visto che anche il mio Partizan Belgrado giocava in bianconero, ne chiesi 44 a Boniperti, che ce le regalò. Quando entrammo nello stadio ci fu un boato, tutti a urlare “Juve Juve” e i miei si montarono la testa. Però siamo andati lo stesso in pellegrinaggio a Superga, il grande Torino doveva essere onorato.
E ancora lo stesso Milutinovic al Corriere dello Sport conferma quanto detto alle altre testate.
La Juve? Devo qualcosa a questo club. Roba di Italia ‘90: ero a Mondovì in ritiro con la Costa Rica, la federazione non aveva i soldi per la terza maglia, che sarebbe dovuta essere bianconera a strisce verticali, come il “mio” Partizan. Chiamai la segretaria di Montezemolo, una donna magnifica, e lui mi fece contattare da Boniperti. Fu meraviglioso: mi fece arrivare 44 maglie bianconere e con quelle giocammo contro il Brasile. Mi ricordo, entrando nello stadio, che tutti gridavano: Juve! Juve!
Ecco un video che racconta l’avventura del Costa Rica a Italia 90.
(prima pubblicazione 22 dicembre 2014, aggiornamento 12 marzo 2020)
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