Javier Zanetti in esclusiva al blog Ama la Maglia parla della sua carriera da calciatore e delle maglie rimaste punti di riferimento nella sua vita ora che la carriera sul campo è terminata per far spazio ai nuovi impegni da dirigente dell’Inter.
La maglia da incorniciare per Javier Zanetti? Ovviamente quella dell’Inter, ma la prima nel suo cuore non ha i classici colori nerazzurri. Altra maglia da mettere in una bacheca è quella della finale di Madrid nel 2010, con la vittoria nella Champions League 45 anni dopo l’ultimo successo dell’Inter in Coppa dei Campioni.
Non sorprende che molte delle maglie scambiate da Javier Zanetti lungo le 19 stagioni giocate a Milano siano andate all’asta per la Fundacion Pupi, fondata dall’ex capitano e bandiera interista con la moglie Paula.
Non resta che gustarsi l’intervista realizzata con la collaborazione di T-Teka e Inter Channel.
- Javier Zanetti, qual è la maglia dell’Inter alla quale è più affezionato?
In tanti anni ho giocato tante partite e ciascuna ha per me un significato, è pertanto veramente difficile fare una scelta del genere. Non posso indicarne una sola. Mi limito però a sceglierne due.
La prima è quella della finale di Coppa UEFA a Parigi vinta contro la Lazio nel 1998. Era la mia prima vittoria in campo europeo ed in più sono riuscito a contribuire al successo anche realizzando un gol.
La seconda ovviamente è quella di Madrid della finale di Champions League vinta contro il Bayern Monaco. Era la mia prima finale e forse poteva essere, così è stato, l’ultima. Inoltre essendo il capitano ho avuto l’onore di poterla alzare al cielo io.
- Quante maglie ha scambiato Zanetti durante la sua carriera e dove le tiene adesso?
Non ho mai fatto un conto preciso però ho quasi sempre scambiato la mia maglietta con gli avversari. Sicuramente una a partita, e in qualche gare addirittura due. Basta calcolare il numero di gare che ho giocato in carriera fra campionato, coppe, nazionale, amichevoli e il conto è fatto.
Ovviamente tutte le maglie che non ho usato per le aste di raccolta fondi per la Fundacion Pupi sono a casa mia, nel museo che ho allestito dove ho riposto tutti i ricordi della mia carriera.
- Con quale campione del passato avrebbe voluto scambiare la maglia Zanetti?
Lothar Matthaus : un grande campione, un modello come calciatore, anche lui capitano dell’Inter e anche lui vincente con la nostra maglia.
- Maglie tarocche: cosa si può fare per aumentare la sensibilità dei tifosi nei confronti del marketing ufficiale dei club?
È una questione di cultura da parte del tifoso. All’estero c’è l’orgoglio nell’indossare allo stadio la maglia del club e assolutamente quella ufficiale. All’estero è anche difficile trovare in vendita maglie non originali.
In Italia non è così, noto però che negli ultimi anni i tifosi, perlomeno i nostri, hanno iniziato a venire allo stadio indossando la maglia nerazzurra. È un primo passo.
- Javier, ha mai pensato di creare un museo: non a casa sua, ma aperto a tutti i tifosi?
Onestamente no, quello che io chiamo museo, è in realtà una stanza dei ricordi, dei miei ricordi che nel corso degli anni, mi rendo conto si sia trasformata in un vero e proprio museo con oltre mille pezzi.
Non ho mai pensato di fare un museo fuori di casa. È accaduto però e potrebbe in futuro ripetersi che il mio museo si trasferisca temporaneamente all’esterno per una mostra come nel 2014 alla Triennale di Milano dove parte dei miei ‘ricordi’ ha abitato lì, per circa un mese.
(testo raccolto per Ama la Maglia da Roberto Scarpini, direttore di Inter Channel )
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