Novità per le maglie del Chievo 2018-2019 presentate come di consueto dal presidente Luca Campedelli a margine del ritiro estivo del club veneto, unico della sua regione nella prossima Serie A. Forse anche per questa unicità si è spinto molto nella personalizzazione storica e culturale delle divise prodotte dallo sponsor tecnico Givova.
Andiamo con ordine e iniziamo dai colori. La prima maglia del Chievo è gialla con maniche bordate di blu, pantaloncini gialli orlati di blu. Seconda maglia dei Clivensi bianca con strisciata sul lato sinistro e maniche blu navy, anche i pantaloni sono blu. Terza maglia blu con orli della maniche in giallo e strisciata verticale gialla a sinistra.
Tutti e 3 i kit del Chievo per la stagione 2018-2019 prevedono una maglia girocollo chiusa lateralmente sulla spalla destra con 3 bottoni: una soluzione già vista nelle ultime due stagioni e presa in prestito dalla scherma, sport del quale il presidente Luca Campedelli (che disegna di persona le divise) è grande appassionato. Sul girocollo sono presenti dei simboli (in aggiornamento…).
A livello di stemmi societari: sulla prima maglia c’è il simbolo con la figura di Cangrande I della Scala senza lo scudetto (come lo scorso anno questa versione è sulla manica sinistra) e ripreso anche sulla maglia, sulla seconda e terza maglia c’è la Scala con i mastini rampanti. Con la solita cura dei particolari il presidente Luca Campedelli ha inserito altri elementi grafici che caratterizzano le tre maglie della prossima stagione.
Iniziamo dall’iscrizione all’interno del collo di tutti i kit: “Se pareba boves, alba pratàlia aràba, et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba”. Si tratta di un indovinello in veronese scoperto nel 1924 da Luigi Schiapparelli in un codice della Biblioteca Capitolare di Verona e risale alla fine del secolo VIII o ai primi anni del IX secolo dopo Cristo. Autore di queste poche righe si ritiene un ignoto scrivano veronese che le ha scritte come passatempo su una pergamena in corsivo minuscolo.
In italiano suona così: “Spingeva avanti i buoi (cioè le dita), arava un bianco campo (cioè la carta), teneva un bianco aratro (cioè la penna d’oca, con cui si era soliti scrivere), seminava un seme nero (l’inchiostro, con cui si scrivono le parole). La soluzione è: lo scrivano.
Altri dettagli. Sulla manica sinistra della seconda maglia c’è l’iscrizione latina “Omnes insani Veronenses”, cioè “veronesi tutti matti” (in versione dialettale “veronesi tuti mati”). Presente anche lo stemma con la stilizzazione del portale d’ingresso delle arche scaligere, le tombe dei Signori di Verona. Sul retro del collo, la scritta in latino: “Gaudete in domino”. È presente sui cancelli del centro Bottagisio, dove c’è il settore giovanile del Chievo. Sulla manica sinistra della terza maglia c’è sempre il motto latino “Omnes insani Veronenses”, ma proposto con lo stemma del sigillo di Cangrande I della Scala.
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