Edizione numero 21 del mondiale di calcio Fifa, 88 anni dopo il primo mondiale in Uruguay nel 1930. 32 squadre finaliste in Russia con due maglie come da regolamento: la prima con i colori tradizionali e la seconda con un contrasto cromatico rispetto alla prima, cioè chiara se la prima divisa è bianca o colorata se la prima è bianca. Spetta all’arbitro la decisione su pantaloncini e calzettoni da abbinare alle maglie per distinguere i giocatori in campo.
Un totale di 64 divise ufficiali. Questi i colori più rappresentati:
25 – bianco
19 – rosso
8 – blu
7 – verde
5 – giallo
1 – nero
In Russia ci sono 8 sponsor tecnici per 32 squadre nazionali:
12 – adidas: Germania, Spagna, Russia, Messico, Colombia, Argentina, Svezia, Marocco, Iran, Giappone, Belgio, Egitto
10 – Nike: Croazia, Francia, Inghilterra, Brasile, Nigeria, Corea del Sud, Polonia, Portogallo, Arabia Saudita, Australia,
4 – Puma: Serbia, Svizzera, Senegal, Uruguay
2 – New Balance*: Panama, Costa Rica
1 – Umbro: Perù
1 – Hummel: Danimarca
1 – Erreà*: Islanda
1 – Uhlsport: Tunisia
* Per Erreà e New Balance è il debutto alla fase finale dei mondiali.
Russia 2018, 64 maglie e 8 sponsor tecnici
Come scegliere la maglia più bella tra 64 modelli prodotti da 8 aziende differenti? Come trovare un denominatore comune in grado di aiutare la selezione e classificazione? Le divise di calcio, a un evento come questo, devono rappresentare non solo la squadra, ma anche tutto quello che è una nazionale: patrimonio e tradizione. Con la maglia deve brillare l’identità del Paese, che deve essere percepita immediatamente.
Iniziamo dalla menzione speciale che va alla maglia di riserva del Brasile. È blu come quella usata 60 anni nella vittoriosa finale del 1958 in Svezia, la grafica celebra la stella simbolo del primo mondiale vinto dai brasiliani. Un kit che rappresenta Pelé, la storia della Seleçao e la tradizione del Paese.
Passiamo alla miglior maglia di una matricola, che è quella dell’Islanda. E per noi italiani c’è l’orgoglio di vedere lo sponsor tecnico Erreà, nato solo 30 anni fa a Parma, in Russia. Dopo l’exploit islandese a Euro 2016 c’è un palcoscenico ancora più importante. Complimenti!
La miglior maglia di riserva è quella della Croazia. Basta un’occhiata per capire che sono gli scacchi dei croati. Non solo: mantenendo lo stesso design, ma usando due tonalità di colore scuro (blu e nero), l’effetto è ancora più aggressivo. E i numeri in rosso-arancione sono il top!
Le maglie da calcio più belle di Russia 2018
Questa la nostra Top 10 delle maglie del mondiale:
10 – Inghilterra
Sbagliare maglia con gli inglesi è difficile. Ma anche con il bianco si possono fare errori madornali se ci si fa prendere la mano. Questa volta il risultato finale è pulito, essenziale, con il riferimento minimal alla croce di San Giorgio. E i pantaloncini blu sono il top!
9 – Argentina
Difficile andare fuori dalla righe con la maglia albiceleste. Però questa versione ci convince perché unisce all’aspetto basic un design elaborato con quadratini di diverse tonalità di azzurro che donano un effetto brillante. E poi l’ispirazione arriva dal 1993, data dell’ultimo trofeo vinto dalla Seleccion.
8 – Giappone
I Blue Samurai non sono mai stati così di parola: all’iconico colore della prima maglia del Giappone si abbina un pattern che richiama il ricamo sashiko, antica arte di imbastire un tessuto per rinforzarlo. Lo usavano sotto le armature i samurai, quelli veri.
7 – Senegal
Puma ha scelto una linea molto basic per le sue nazionali e ha personalizzato ogni team con una grafica iconica. Il risultato migliore è per i leoni della Teranga. Da manuale l’uso del watermark tono su tono che rappresenta proprio il muso del felino sul petto dei giocatori. Un graffio grintoso a una maglia bianca come la neve.
6 – Danimarca
Rosso e bianco abbinati tra maglia e pantaloncini, un motivo a X tono su tono sulla divisa che ricorda le divise delle guardie reali di Copenaghen. Le mitiche chevron di hummel a completare il tutto. La Danimarca è tornata al mondiale. E si fa riconoscere molto bene.
5 – Francia
Tre colori che combinati tra loro urlano: “allez les Bleus!”. La maglia blu con un motivo sulle maniche di tonalità più chiara, pantaloncini bianchi, calzettoni rossi. E quel Galletto in stile vintage sul cuore. Iconica e dinamica come i francesi del ct Didier Deschamps.
4 – Nigeria
Una maglia che celebra l’entusiasmo e la gioventù della nuova Nigeria, cioè naija. Richiama quella mitica del primo mondiale delle Super Eagles nel 1994 negli Usa. È andata a ruba: 3 milioni di pezzi venduti in pochi minuti (ammesso, ma non concesso, che Nike ne abbia fatte 3 milioni). Adesso è introvabile!
3 – Germania
Bianco e nero: i colori della Prussia che da sempre rappresentano la Mannschaft nel calcio. Il design riprende l’iconica maglia con la strisciata del tricolore germanico usata a Italia 90. Ma attualizzata con la sola grafica in tre tonalità di grigio-nero. Minimal e molto tedesco.
2 – Colombia
I colori della bandiera nazionale, il riferimento a una maglia storica usata a Italia 90, un lavoro per elaborare quel design e renderlo attuale. Questa divisa trasuda orgoglio e incarna lo spirito dei Cafeteros alla ricerca della consacrazione a livello mondiale.
1 – Perù
Una delle maglie più iconiche e amate del calcio. La diagonale rossa, grande, che attraversa dalla spalla al fianco la divisa. Proposta sia frontale che sulla schiena. L’inserimento del numero in alto a destra di colore nero. Un tocco di oro rende tutto più pop. Semplicemente peruviana, ovviamente perfetta!
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