maglie nba con sponsor

Sponsor sulle maglie Nba? Funziona: affare da 350 milioni

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I tifosi non sono felici di vedere lo sponsor sulle maglie Nba, ma i conti danno ragione al cambiamento epocale introdotto dalla lega basket in questa stagione. Mai come adesso le canotte sono piene di marchi e loghi. Facciamo un passo indietro: l’ipotesi di mettere una patch, cioè una toppa, con il logo di uno sponsor sulle maglie del campionato Nba è di qualche anno fa. Dopo le prime e dure resistenze il progetto del 2012 è andato avanti e a ottobre sono apparsi lo Swoosh di Nike in alto a sinistra e altri brand per le squadre che sono riuscite a firmare un contratto: i primi sono stati i Philadelphia 76ers.

Ricordiamo che si tratta di un periodo di test lungo 3 anni per lo sponsor sulle maglie Nba. Le squadre sono libere di firmare contratti personalizzati o lasciare libero lo spazio sulla canotta. E secondi i calcoli fatti dall’agenzia specializzata GumGum il ritorno per gli inserzionisti è notevole: si parla di circa 350 milioni di dollari. E solamente per i social network, cioè il mondo digitale. Uno dei driver è Instagram, che per GumGum genera da solo l’80% dell’interesse dei tifosi sul digitale.

Facciamo due conti? Rakuten per la maglia dei Warriors spende ogni stagione 20 milioni di dollari. Goodyear per i Cavs spende più di 10 milioni a stagione. Tra i più bassi c’è Qualtrics per gli Utah Jazz con 4 milioni all’anno. Nike per tutti e 30 i team paga un cifra vicina a 125 milioni a stagione (un miliardo di dollari per 8 anni). A conti fatti non esiste miglior investimento in un palazzetto di basket americano che quei pochi centimetri di stoffa indossata dai campioni della Nba.

La patch è meglio del parquet, dei cartelloni pubblicitari a bordo campo o le imbottiture dei canestri. La miglior posizione per un marchio è quella in alto a destra sulla canotta ed è quella dove attualmente tutte le squadre hanno lo Swoosh di Nike (tutte tranne gli Charlotte Hornets che hanno il Jumpman logo, ma è sempre Nike): 500 milioni di dollari. Poi c’è lo spazio in alto a sinistra dove in 6,3 centimetri quadrati c’è la grande nuova opportunità di guadagno per le franchigie.

I migliori team Nba a monetizzare il ritorno di investimento dei loro sponsor di maglia? Golden State Warriors, Cleveland Cavaliers, New York Knicks, New Orleans Pelicans e Toronto Raptors. Se guardiamo solo Facebook la classifica di GumGum è: Golden State Warriors, Los Angeles Lakers, New York Knicks, Chicago Bulls, San Antonio Spurs.


Commenti

2 risposte a “Sponsor sulle maglie Nba? Funziona: affare da 350 milioni”

  1. […] La maglia dei San Antonio Spurs ha uno sponsor: è Frost Bank. Sale così a 20 il numero di squadre della Nba con una patch commerciale applicata sulla canotta da basket in alto a sinistra. Una mossa decisa dal board della lega americana e che dallo scorso anno ha rivoluzionato le divise dei team. E che, numeri alla mano, funziona. […]

  2. […] un appassionato di Nba e adoro le maglie senza sponsor (anche se da quest’anno l’Nba ha cambiato tendenza). La mia preferita è quella dell’Inter di Facchetti senza sponsor appunto: pura e con le […]

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