maglia nazionale rugby italia

Maglia rugby Italia: 10 cose da sapere

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(foto: Paolo Vezzoli)

Alla presentazione della nuova maglia da rugby dell’Italia all’hotel NHow di Milano, in via Tortona, il 3 luglio c’era anche il team di Ama la Maglia. Abbiamo raccolto a margine della conferenza stampa informazioni interessanti e di prima mano sia fronte Federugby che del nuovo sponsor tecnico Macron. Eccole riassunte in 10 punti e illustrate con le foto del nostro Paolo Vezzoli.

L’accordo tra Federugby e Macron va dal 2017 al 2025: ben otto anni. Nessuna ufficialità circa l’apporto economico del nuovo sponsor, ma – secondo quanto risulta al Sole 24 Ore – considerando la parte “cash” e la fornitura di materiale la cifra si dovrebbe collocare tra gli 1,5 e i 2 milioni di euro all’anno, con possibilità di crescita legate a volumi di vendita particolarmente soddisfacenti.

L’azienda bolognese prende il posto di adidas e veste la Nazionale maggiore maschile e femminile, le formazioni azzurre giovanili e quelle del rugby a sette. Macron potrebbe diventare anche sponsor tecnico della squadra Fir del Pro12 che prenderà il posto delle Zebre (club fallito).

Il design della nuova maglia è stato preparato con un lavoro di 6 mesi: il progetto era quello di ridare alla nazionale il colore azzurro classico abbinato al bianco. Kit home e away dunque “spezzati” e non più monocolore come con adidas.

Come per la Scozia anche per la nazionale di rugby italiana dopo una maglia “back to basis” è in programma una nuova maglia con caratterizzazioni (il tartan per gli scozzesi) o una maglia speciale (la maglia rossa sempre per gli scozzesi): la vedremo probabilmente nel 2019.

Il lavoro per portare una nuova divisa dal foglio degli appunti allo spogliatoio dell’Italia di rugby è lungo circa 18 mesi. Macron ha un supervisor che proprio sul campo con gli atleti testa materiali, taglie, fit e usura dei prototipi mesi prima e durante le stagioni.

La versione per la nazionale femminile è identica a quella maschile. Le ragazze che giocheranno il mondiale in Irlanda ad agosto ovviamente non avranno i marchi dei jersey sponsor Credit Agricole Cariparma ed Edison: sulle maniche ci saranno invece le patch d’ordinanza dell’evento.

La maglia Macron per l’Italia di rugby è composta da materiali diversi assemblati per rendere perfetto il fit. L’aderenza è garantita grazie a un tessuto elastico ad alta densità presente su spalle, maniche e orlo inferiore. I pannelli frontale e posteriore sono con una struttura a piccoli quadri che aumenta la resistenza senza appesantire il tessuto. Ai lati gli inserti garantiscono maggiore traspirabilità (ma tutti i tessuti usati sono traspiranti).

La chicca per gli amanti del dettaglio è il laccetto dei pantaloncini: è chiuso con un giro tricolore verde, bianco e rosso. Sia per la versione home che away. Una scelta di curare ogni possibile personalizzazione delle nuove divise Macron.

Sulla schiena della nuova maglia della nazionale di rugby trova posto un taschino per alloggiare il modulo GPS di tracciamento. Si trova esattamente in mezzo alle scapole. In precedenza la nostra nazionale usava un base layer che prevedeva l’alloggio e poi la divisa. Secondo Francesco Minto e Braam Steyn non è fastidioso, anzi preferiscono questa soluzione alla precedente.

Il prezzo della nuova maglia della nazionale di rugby targata Macron è di 115 euro per la versione gara. I pantaloncini costano 42 euro e i calzettoni 18 euro. Per i tifosi la maglia replica costa 69 euro (manica corta) e 79 euro (manica lunga): in questo caso il modello ha un colletto polo bianco. I prezzi si riferiscono a quelli offerti da negozio ufficiale della Federugby.

 


Commenti

2 risposte a “Maglia rugby Italia: 10 cose da sapere”

  1. […] ha un portafoglio di partner italiani per quanto riguarda la maglia azzurra delle nazionali: allo sponsor tecnico Macron, che da un anno ha preso il posto di adidas, si aggiunge Cattolica Assicurazioni. Rimane invenduto, […]

  2. […] di Macron è l’abbinamento tra l’azzurro nella tonalità classica della nazionale (vista con la prima divisa nel 2017) e il blu navy: un abbinamento utilizzato nel 2015 dall’allora sponsor tecnico adidas, che per […]

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