Le maglie Nba avranno lo sponsor a partire dalla stagione 2017-18: in alto a sinistra lo Swoosh di Nike che diventa fornitore unico delle divise da basket di tutta la lega e in alto a destra una “toppa” (termine tecnico: patch) quadrata di 6, 35 centimetri con l’inserimento del partner commerciale. Una soluzione simile a quella già sperimentata sulle divise dell’All Star Game 2016 a Toronto.
Ogni team potrà firmare un contratto triennale direttamente con lo sponsor. Il board della Nba ha informato anche i proprietari delle franchigie con quali partner possono iniziare le trattative. L’obiettivo è trovare un legame commerciale forte tra la squadra e lo sponsor in modo da aggiungere valore e aumentare il coinvolgimento dei brand nel basket Nba. Ma con delle limitazioni.
NBA tells teams it can’t sell jersey ad to companies involved with: Alcohol, tobacco, gambling, politics, media company or Nike competitor.
— Darren Rovell (@darrenrovell) 4 maggio 2016
I marchi che non potranno apparire sono quindi quelli legati a: alcol, tabacco, scommesse, politica, media company e competitor di Nike.
“Stiamo pensando da tempo come trovare modi innovativi per mantenere la Nba competitiva in un mercato globale e siamo emozionati di vedere i risultati di questo esperimento di 3 anni”, ha detto il commissioner Adam Silver lo scorso aprile quando la notizia degli sponsor sulla maglia Nba è diventata ufficiale.
Nel primo periodo di esperimento della durata di 3 anni le maglie in vendita ai tifosi non saranno marchiate con la patch dello sponsor. Quindi solo le divise ufficiali da gara. Ci sarà invece lo Swoosh di Nike anche su quelle per i fan.
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