Non è la prima volta che la squadra dei Miami Heat gioca in nero. Ma c’è una grande novità nascosta con il debutto della maglia black tie.
I Miami Heat hanno giocato il 20 gennaio contro gli Oklahoma City Thunder con una nuova divisa nera chiamata black tie. Si punta all’eleganza: la dicitura “black tie” su un invito prevede per gli anglosassoni un dress-code quasi formale per la sera con l’obbligo di vestire l’abito tuxedo, cioè lo smoking.
La creatività dei designer adidas, sponsor tecnico di tutta la Nba, ha puntato su una maglia nera con inserti bianchi ai lati sia della canotta che dei pantaloncini. Lo scollo è a “osso di pollo” con profilo bianco come anche lettering e numbering frontali e posteriori.
La maglia nera black tie dei Miami Heat nasconde un segreto
La verrà novità non è la somiglianza allo smoking del completo dei Miami Heat e nemmeno la maglia elegante (con il nero non si sbaglia mai nelle situazioni formali). Il punto sono le strisce bianche disegnate sulle spalline della canotta.
E’ risaputo da tempo che la Nba punta a introdurre gli sponsor di maglia per coprire gli alti costi della lega e la maggioranza dei proprietari delle franchigie sono d’accordo. Il problema è far digerire la novità ai tifosi che da un paio di anni si sono mobilitati per fermare l’iniziativa.
La strategia morbida della Nba, confermata anche dal nuovo commissioner Adam Silver, è quella di introdurre con “delicatezza” gli sponsor sulle maglie. A partire da adidas che cerca visibilità per il suo marchio come anche Nike per la Nfl, Reebok per la Nhl e Majestic per la Mlb.
Come mai quattro invece che tre strisce sulla maglia nera dei Miami Heat?
Le novità degli ultimi anni vanno in questa direzione. Le maglie in tinta unita con il big color delle squadra per far spazio sulle divise, le maglie con le maniche per avere centimetri preziosi di stoffa da vendere agli sponsor.E adesso le strisce adidas sulle spalline della maglia nera black tie dei Miami Heat.
Con una curiosità: perché invece di 3 erano 4 strisce? Forse un tentativo di confondere i tifosi aggiungendo un elemento di decorazione. Anche perché toglierne una e lasciare due strisce come il calciatore Johann Cruijff nel 1974 per “mascherare” adidas non si poteva proprio.
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