6 Nazioni 2014, maglie rugby Italia: doppia novità adidas

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Divisa azzurra con tricolore sulle spalle e kit bianco per il 6 Nazioni 2014

Nuove divise della Nazionale italiana di rugby per il 6 Nazioni 2014,  le seconde disegnate da adidas dall’inizio della partnership con la Federugby avviata a luglio del 2012. Abbiamo già parlato in questo post delle maglie azzurre facendo notare la difficile interpretazione del Tricolore inserito nelle tre strisce dello sponsor tecnico. Alla fine l’interpretazione corretta è quella della fascia cucita sulle spalle e che termina sulle maniche: in questo caso l’inserimento del verde in alto come primo colore è giusta secondo il protocollo (di conseguenza sulla spalla sinistra il rosso risulta invece il primo colore).

Il lancio delle nuove divise per il 6 Nazioni 2014 è accompagnato da una campagna di comunicazione imperniata sul claim “we are a rugby nation”: una dichiarazione che, alludendo alle tre strisce tricolori sulla maglia, vuole sottolineare la crescente passione per questo sport in Italia. Le tecnologie adidas utilizzate per le nuove maglie dell’Italia per il 6 Nazioni 2014 sono ForMotion e ClimaCool.

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Grazie a OrtholabSport e le foto di un backstage a Roma con le giovani promesse della palla ovale italiana riusciamo a vedere bene come è il retro delle divise degli Azzurri per il 6 Nazioni 2014. Si notano anche della bande di colore bianco che sono elementi in tessuto tecnico per migliorare il grip nelle fase di gioco. Di seguito la presentazione della divisa azzurra secondo il comunicato ufficiale adidas.

Maglia, pantaloncini e calzettoni saranno ancora tutti azzurri, la grande novità è rappresentata dalle tre strisce con i colori della bandiera italiana: un omaggio al nostro paese e un’eccezione alla tradizione di adidas che raramente realizza prodotti di abbigliamento con le iconiche “3 stripes” di tre diverse colorazioni. Per dare maggiore risalto a questo elemento di design, le tre strisce sono più grandi del normale del 25%. Sul retro delle maniche sono presenti delle bande bianche in materiale speciale che migliora il grip nelle fasi di maggior contatto. In basso, sul bordo laterale sinistro una piccola etichetta riporta la scritta “il rugby è sulla mia pelle”, selezionata fra le centinaia di frasi pensate dagli appassionati di rugby di tutto il mondo, coinvolti dalla campagna di comunicazione social “voci del rugby”, lanciata da adidas nel 2012.La stessa etichetta si trova su tutti i prodotti della nuova collezione FIR realizzata dal brand a tre strisce.

Per il 6 Nazioni 2014 l’Italia del rugby presenta insieme i due kit. Quello bianco risulta ancora più particolareggiato grazie all’inserimento dei colori della bandiera italiana. Maglia, pantaloncini e calze bianche con le tre strisce verdi. Le bande sul retro delle maniche sono rosse, come il logo adidas. Ecco il video con la presentazione dei capitani per il 6 Nazioni 2014.

Ti piacciono le nuove maglie degli Azzurri di rugby per il 6 Nazioni 2014?


Commenti

6 risposte a “6 Nazioni 2014, maglie rugby Italia: doppia novità adidas”

  1. Avatar Daniele Costantini
    Daniele Costantini

    Per quanto concerne la tradizionale divisa azzurra, non sono un fan delle stripes adidas né tantomeno dei dettagli tricolori sulle nostre maglie nazionali… ma devo dire che stavolta, sorprendentemente, l’effetto è di mio gradimento: paradossalmente, il tocco tricolore fa sì che “l’ingombro visivo” delle stripes sia attenuato, e questo non può che farmi piacere. Per il resto, non è una casacca poi molto diversa da quella vista l’anno scorso: permangono difetti nella tonalità d’azzurro, troppo chiaro rispetto agli standard delle nostre nazionali, e soprattutto dell’uso di un completo monocolore, che mai accetterò come abbinamento *di base*. Sulla parte posteriore, inoltre, penso si potesse lavorare meglio. Tutto sommato, è comunque una divisa che promuovo (ma continuo a rimpiangere le Kombat Kappa).

    Lo stesso non posso dire per il nuovo change kit bianco: al di là della mera realizzazione… resta il fatto che noi *siamo l’Italia*, non il Messico o l’Ungheria. Sule nostre maglie nazionali, l’uso dell’azzurro – qui, invece, inesistente – dovrebbe essere imprescindibile: è questo il colore che, nello sport, ci caratterizza da ormai un secolo, e il rinunciarvi (anche solo per un kit di riserva) è a mio avviso una mezza bestemmia, stilisticamente parlando 😀 . Bocciata senza appello.

  2. Ormai la questione è seria: l’Italia dello sport è azzurra (motori a parte). All’estero ci vedono invece come verdi-bianchi-rossi: come hanno fatto gli americani per la Italian Night dei Milwaukee Brewers:

    https://amalamaglia.it/2012/06/11/baseball-divise-per-italian-night-a-milwaukee/

    Sembrava una maglia fatta per i messicani. O gli ungheresi. Anche le federazioni però devono fare la loro parte e imporre l’azzurro (non il celeste, non il blu) come colore per le Nazionali. Si potrà brevettare (almeno per il Coni) l’Azzurro Italia?

  3. Avatar Daniele Costantini
    Daniele Costantini

    Di quel che fanno all’estero, sinceramente poco m’importa; d’altronde, parliamo degli stessi che mangiano gli spaghetti col ketchup 😀

    Mi arrabbio invece – e anche parecchio – quando sono le *nostre* federazioni a fare questi pasticci; proprio coloro che dovrebbero preservare in prima persona i nostri colori e simboli sportivi (che non saranno simboli patri… ma quasi!).

    D’altronde, se molte di loro (FIGC in primis) non riescono neanche a farsi rappresentare da uno stemma degno della culla dell’arte e del design…

    Nel caso specifico della FIR – che invece ritengo abbia il miglior scudetto tra le nostre federazioni -, ho come l’impressione che il “poter” essere vestiti da adidas li faccia soprassedere a tutte le idee che balenano in testa ai designer delle stripes: l’anno scorso la divisa azzurra monocolore, quest’anno il completo “messicano”… tremo per quel che potrà saltar fuori nel 2015!

  4. Non posso che quotare quanto citato sopra. La monocromia non si può proprio vedere, i pantaloncini devono essere bianchi. Tralasciando che quello non è “Azzurro Italia! Altro appunto che mi preme fare, da appassionato di maglie e “look sportivo”. Sto notando che i rugbysti si stanno avvicinando ai calciatori in quanto a stile, forse non del tutto per colpa loro. Mi spiego meglio. La maglia dentro ai pantaloncini che, nel rugby sono tradizionalmente corti (come quelli del calcio di qualche decennio fa) sta lasciando il posto a maglie fuori e pantaloncini sempre più lunghi, abominio a mio parere. Come unica nota distintiva di ogni giocatore, in quanto a look, ho solo e sempre tollerato il come venivano indossati i calzettoni, chi lunghi, chi a metà polpaccio, chi arrotolati in fondo, Sivori nel calcio fu il più famoso o il gallese Gareth Edwards per restare in tema rugbystico, questo particolare personalizzava l’abbigliamento degli sportivi più famosi ed estrosi in un mondo in cui la propria divisa andava portata con onore e rispetto dei canoni estetici che ogni sport aveva. Questo è il pensiero di un nostalgico tradizionalista.

  5. Vedremo per il 2015 che ci sarà il Mondiale e si gioca in Inghilterra: spero che il rispetto della tradizione sia al primo punto dei progetti di adidas e altri marchi di abbigliamento tecnico!

  6. Sulla nuova moda dei kit monocromatici mi sembra che l’opinione quasi totale dei tifosi e appassionati sia: basta! Parlando di calcio vedremo in Brasile un Mondiale con abbinamenti senza senso (Germania tutta bianca, Portogallo e Spagna tutti rosso come quasi fosse una unica nazionale — l’Iberia?). Il problema credo sia il passaggio da atleta tutto campo e spogliatoio a testimonial campo-spogliatoio-sponsor. A questo punto si “costruisce” il personaggio da vendere. La mia paura è quella che ormai gli sportivi di punta assomigliano sempre di più ai “morti di fama” quando invece non ne hanno bisogno!

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