Natale “con le maniche”: ricostruiamo l’evoluzione delle maglie Nba
Le maglie Nba 2014 passeranno alla storia per l’aggiunta delle maniche. Una bella differenza come dimostra la foto di apertura. Stessa squadra: i New York Knicks. Vince Boryla nel 1951 vestiva una divisa minimal bianca; nel 2013 J.R. Smith è in campo con una magli arancione. Chicago Bulls, Brooklyn Nets, Oklahoma City Thunder, New York Knicks, Miami Heat, Los Angeles Lakers e Clippers, Houston Rockets, San Antonio Spurs, e Golden State Warriors hanno giocato il giorno di Natale con le divise speciali Big Logo che adidas ha creato per l’occasione. Come da tradizione, dal 1946, il 25 dicembre il campionato Nba mette in scena i match più importanti. Campioni dei canestri ma soprattutto testimonial per vendere ai tifosi. Per questo motivo le maglie Nba 2014 per i Christmas Game erano le Big Logo, evoluzione delle scorse Big Color e delle attuali divise con le maniche.
Le maglie Nba 2014 con le maniche non piacciono. Ma sono solo l’ultima evoluzione per uno sport che ha cambiato più di ogni altro per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico. Facciamo un po’ di ordine con una time-line che parte dal 1891 a Springfield nel Massachusetts: nasce uno sport dove lo scopo è depositare una palla di cuoio in un cesto vuoto. Il sito Kempt descrive il primo abbigliamento degli studenti dell’International Young Men’s Christian Association Training School: pantaloni larghi chiusi al ginocchio e maglie di lana che già indossavano sotto la camicia. Verso i primi anni del 1900 si coordinano i colori delle maglie per evitare di passare la palla all’avversario. Le canotte abbinate ai pantaloncini si fanno largo tra il 1920 e il 1940 con l’introduzione nel 1917 di scarpe con suola in gomma e tomaia in tela: le vendeva Charles “Chuck” Taylor durante le esibizioni dei Converse All-Stars.
Tra il 1940 e il 1960 la lana e il cotone diventano materiali costosi e poco pratici: è tempo del polyester e del nylon. Il tessuto sintetico lancia una canotta aderente come quelle usate per l’atletica mentre i pantaloncini sono in satin lucidi e molto sgambati. Prima fermati in vita da una cintura, poi dall’elastico. Appaiono anche calze tubolari bianche sempre più alte al ginocchio e fasciate con colori differenti. Spuntano i nomi dei giocatori sulla schiena.
Tra il 1960 e il 1980 le divise delle squadre Nba diventano sempre più minimal per lasciare liberi i giocatori di muoversi in campo. Entrano in scena le fasce e i polsini tergisudore. Le maglie diventano sempre più colorate e oggetto di marketing da parte delle squadre fino a quando l’Nba firma con il brand MacGregor Sand-Knit nel 1982: è il primo fornitore tecnico di tutte i team della lega pro di basket Usa. Memorabili le sfide Lakers-Celtics: Magic Johnson contro Larry Bird.
L’ultimo grande cambiamento nel 1987 quando Michael Jordan dei Chicago Bulls chiede e ottiene che la Champion (al tempo sonsor tecnico della Nba) allungasse i pantaloncini per farli arrivare al ginocchio come già facevano i giocatori del basket college Ncaa. Le maglie Nba 2014 con le maniche sono l’ultimo step dell’evoluzione dell’abbigliamento per giocare a basket: dettato dalla necessità di vendere ai tifosi con la benedizione dei giocatori che non notano differenze nel giocare “con” o “senza” le maniche.
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