Fedeli a San Siro, Claudio Sanfilippo e Tiziano Marelli: libro su Milan e Inter

Fedeli-a-San-Siro-Mondadori-Sanfilippo-MarelliFedeli a San Siro è un libro scritto a quattro mani da Claudio Sanfilippo e Tiziano Marelli: uno spumeggiante dialogo a distanza a colpi di miti, riti (e, perché no, liti), sfottò, equivoci, sofferenze, trionfi, scaramanzie, manie e tic da tifoso milanese. Lo ha ripreso il blog Tacco Pinta Gol e proponiamo la sua recensione.

“Nella vita di un milanista nato e cresciuto a Milano ci sono alcune certezze. Una di queste è che ogni giorno è costretto a condividere amicizie, parentele, studio, lavoro e qualche volta persino l’amore (insomma, la vita) con una quantità smodata di interisti”: questo un estratto da Fedeli a San Siro.

Claudio tifa Milan (o tiene al Milan, come direbbe lui), e non saprebbe nemmeno spiegare come sia nata questa passione, tanto gli sembra naturale. Tiziano tifa Inter e anche per lui la fede nerazzurra non ammette spiegazioni, ovvia come una funzione vitale. Calcisticamente su sponde opposte, quindi, che più non si potrebbe. Eppure i due sono amici per la pelle, da quando più di trent’anni fa si conobbero per le scale del condominio dove abitavano, nel quartiere Città Studi di Milano.

Un derby della penna in cui ognuno mette mano al proprio armamentario di “diavolo” o “serpente” per regalarci una galleria di ritratti comici e struggenti e una girandola di episodi spassosi e bizzarri: i primi calci all’oratorio (al Gallaratese quello di Claudio, a Niguarda quello di Tiziano) e il primo derby a San Siro, indimenticabile come il primo bacio; la torta per il decimo scudetto del Milan – un gigantesco profiterole bianco a forma di stella – commissionata dalla società direttamente alla pasticceria del papà di Claudio; o quella volta in cui proprio Claudio, imbucato a bordo campo come fotografo, irruppe sul terreno di gioco per abbracciare insieme ai compagni di squadra Aldo Serena, autore del gol della vittoria milanista; senza dimenticare quando Tiziano – interista in incognito – ha dovuto partecipare al “chi non salta nerazzurro è” intonato dai suoi colleghi strarossoneri dell’ufficio stampa del Milan (ebbene sì!): “Io saltellavo, ma in realtà non staccavo mai davvero i piedi da terra, quindi non commettevo nessun sacrilegio”, ci tiene a precisare.

Fedeli a San Siro è una divertente e (auto)ironica fenomenologia del derby meneghino, “un viaggio nell’epos della pedata” alla milanese, per dirla con Gianni Brera, uno dei numi tutelari cui i due protagonisti-autori sono più devoti, insieme a Rivera e Beccalossi, beninteso. E se le due squadre milanesi la fanno da padrone, la città non è da meno. Così il calcio diventa anche il pretesto per rendere con scanzonata nostalgia un omaggio a una Milano che forse non c’è più, e a quella di oggi, che non sarà proprio come quella che non c’è più, ma che, insomma, tanto male non è. E almeno su questo l’interista e il milanista sono profondamente d’accordo: fedeli a San Siro.


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