Interviste esclusive del blog “Ama la Maglia” ad Andrea Rogg, gm di Puma Italia, e a Benedetta Geronzi, responsabile marketing della Figc. Il concept per le nuove maglie della Nazionale nasce a Coverciano e si sviluppa sull’asse Federcalcio-Puma. Nuovo accordo fino al 2018 per circa 18 milioni all’anno.
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Il contratto che lega la Figc e Puma continua fino al 2018, anno del Mondiale in Russia. Tra la federcalcio italiana e il suo sponsor tecnico il legame si rafforza: oltre che fornitore di maglie da gioco e materiale tecnico il brand tedesco diventa anche licenziatario master dell’Italia pallonara. L’amministratore delegato di Puma, Franz Koch, ha ricordato che Puma ha vinto il suo unico Mondiale di calcio proprio con gli Azzurri in Germania nel 2006. Le cifre ufficiali dell’accordo con sono trapelate però Koch, all’agenzia Reuters, ha detto che Puma “è il marchio numero tre nel calcio e vogliamo azzerrare il gap con adidas e Nike“. Il vecchio accordo era di circa 14,5 milioni all’anno e la propiezione porta a pensare che Puma verserà alla Figc circa 18 milioni annuali con il nuovo contratto fino al 2018.
Capitolo scaramanzia. E’ evidente che si tratta di un sentimento tutto italiano. Per Puma quella presentata a Genova è la tredicesima maglia realizzata per gli Azzurri, riprende un design in voga tra la fine degli Anni ’60 e i primi Anni ’70 ma legato al flop del Mondiale di Germania ’74 e del “vaffa” di Chinaglia all’indirizzo del ct Valcareggi dopo la sostituzione contro Haiti (il romanzo “Azzurro tenebra” di Giovanni Arpino è un libro da leggere). Inoltre proprio nella partita contro i caraibici con quella maglia l’Italia ha incassato un gol che ha interrotto il record di imbattibilità di Dino Zoff fissandola a 1143 minuti. Da segnalare inoltre che nell’amichevole contro il Portogallo vinta 1-0 dall’Italia proprio a Genova nel gennaio 2003 è iniziata la collaborazione tra la Figc e Puma.
A margine della presentazione siamo riusciti a fare due chiacchiere con Benedetta Geronzi, responsabile marketing della Figc, per capire in che modo la federcalcio e Puma hanno lavorato alla nuova maglia da trasferta. “Noi in Figc vediamo i bozzetti almeno un anno prima del lancio — ci ha detto la Geronzi –, ovviamente i designer Puma lavorano a stretto contatto con le nostre struttere e iniziano a elaborare le idee dopo aver individuato lo spunto per il nuovo modello“. L’ispirazione è il Museo del Calcio a Coverciano e tutto l’archivio multimediale della Federcalcio. Puma comunque lavora in autonomia per quanto riguarda la scelta del design e poi , una volta ricevuto l’ok, elabora il concept seguendo la brand identity del future-classic visto con gli ultimi modelli. E con il general manager di Puma Italia Andrea Rogg abbiamo approfondito i temi emersi durante la presentazione del nuovo kit away 2012 degli Azzurri.
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