Lo spunto per questo post arriva da quello di Darren Rovell su Sports Biz. Sotto i riflettori la situazione di Novak Djokovic, numero uno del tennis vestito da Sergio Tacchini. Il contratto tra il serbo e lo sponsor tecnico è stato firmato nel 2009 e ha durata di dieci anni. Sempre che non venga rotto prima: l’ipotesi non è remota. Djokovic non è il primo giovane campione del tennis sotto contratto con Tacchini e non sarà l’ultimo a passare eventualmente sotto il brand Nike o adidas. O magari di qualche nuovo marchio cinese. Per la Sergio Tacchini la firma con Djokovic nel 2009 è stato un colpo di fortuna notevole visto che nel 2007 il marchio aveva portato i libri in tribunale ed è stato salvato nel 2008 dal magnate cinese Billy Ngok che ha pagato più di 30 milioni di euro per il salvataggio.
Perché allora la favola non è destinata al lieto fine come sembra? Perché l’esplosione di Djokovic nel 2011 mette in seria difficoltà l’azienda, che non riesce a ottenere revenues sufficienti per pagare i bonus legati alle vittorie del serbo. Un esempio: le due maglie usate da Djokovic agli US Open non erano nei negozi durante il torneo e non sono ancora disponibili per la distribuzione. La maglie di Nadal, Federer, Murray e Tsonga erano invece in bella mostra nelle vetrine dei negozi. L’azienda non riesce a coprire la richiesta del pubblico. Nike e adidas sbavano dalla voglia di mettere sotto contratto Djokovic, che potrebbe rompere con la Sergio Tacchini pagando una penale che accontenterebbe tutti (soprattutto la Tacchini). Nike ha Federer e la Williams che sono sul viale del tramonto: i 24 anni del serbo garantiscono almeno un lustro di agio. adidas ha solo Murray come top player, ma lo scozzese non riesce ancora ad ingranare la marcia giusta per diventare un campione. Senza dimenticare che il tennis è sport in crescita nella Cina che ha fame di status symbol: Li Ning in testa.
Ti piace il tennis? Leggi anche:
Tennis, US Open 2011: ecco come vestiranno i top player Atp e Wta nell’ultimo Slam stagionale
Isner-Mahut, maratona da record d’incassi per gli sponsor
Lascia un commento