Tra tante e nuovissime maglie da calcio facciamo un piccolo passo indietro e passiamo al rugby: il periodo è favorevole perché le nazionali stanno preparando i Mondiali in Nuova Zelanda a settembre. I big team hanno presentato le loro maglie e tra questi c’è la Francia. I Blues sono targati Nike da qualche anno e confesso che, a prima vista, le loro nuove divise mi hanno disgustato. Due colori, tono su tono, e l’impressione che la tradizione iconica e cromatica transalpina sia stata calpestata. Ma non è così e vi spiego perché grazie a una infografica di Spiritrugby.com e una fotogallery che ho preso dal sito dell’Equipe.
I colori in 110 anni di storia per la Francia sono stati: bianco, turchese, bianco o rosso (per le mute di riserva), blu royal e blu notte anche in combinazione tra loro. Il Galletto? Nel 1906 era assente: la maglia bianca aveva un anello blu che si intersecava su uno rosso. Il simbolo nazionale compare nel 1905 su una maglia turchese e con ancora i due anelli bicolori. Altro passo avanti nel 1960 con l’introduzione del blu con colletto a polo e bottoni per chiudere la divisa al posto dei lacci: spariscono gli anelli e compare lo scudetto con il Gallo. Il blu della maglia si scurisce negli Anni ’70 quando le Coq diventa giallo in campo rosso sempre chiuso in uno scudetto. In questi anni cambia colore la maglia da trasferta per le partite contro la Scozia, con la divisa francese che da bianca diventa rossa. Metà Anni ’70 entrano in scena gli sponsor tecnici e Le Coq Sportif per undici anni è fornitore della federugby transalpina. A metà Anni ’80 arriva adidas e sostituisce il Galletto con uno scudetto tricolore come la bandiera francese: idea pessima che viene immediatamente cassata. Fine Anni ’90 sbarca Nike nel mondo del rugby e la Francia cambia ancora sponsor: si inizia a giocare con due tonalità di blu, sparisce il colletto a polo bianco nel 2003 e nel 2007 si passa direttamente al blu notte con inserti blu royal per i Mondiali Irb organizzati Oltralpe.
Ecco perché la nuova divisa francese per i Mondiali Irb 2011 neozelandesi non può far gridare allo scandalo. Nello specifico Nike ha mescolato le tonalità in modo che il blu royal nella parte alta degrada nella tonalità più scura. Un omaggio alle due vittorie della Francia nella Coppa del Mondo contro gli All Blacks: la prima in semifinale nel 1999 (43-31 per i transalpini in maglia blu royal) e la seconda ai quarti nel 2007 (20-8 con il blu royal). E un messaggio commercialmente chiaro da parte di Nike ai rivali adidas che firmano le divise tuttenere della Nuova Zelanda. Le due mute francesi hanno un interessante collo a V con un bordo oversize che contrasta con la linea molto attillata della maglia. Bello l’orlo sulle maniche con tricolore francese, che richiama un motivo estetico usato sulle maglie da ciclismo (gli ex campioni nazionali o del mondo si fregiano le maniche con i colori della bandiera o con l’iride). Lo storico scudetto rosso con Le Coq è termosaldato. Sul petto e sulle spalle ci sono inserti gommati per facilitare la tenuta del pallone in corsa e la presa in mischia da parte dei compagni del pacchetto.
Debutto per la Francia bicolore di Nike il 13 agosto in amichevole contro la verde Irlanda di Puma in un test match di preparazione al Mondiale. Nonostante tutto però — parere personale — le due maglie sembrano a prima vista le maglie della Nuova Zelanda (quella scura) e Inghilterra (quella bianca).
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In realtà, lo scudo tricolore usato nel 1986 era lo stemma usato dalle squadre “Francia A” che disputavano incontri che non erano considerati test match