Proprio quando le più importanti squadre di calcio del mondo mostrano le nuove divise per la prossima stagione debutta sulla scena una nuova divisa: quella della nazionale di calcio del Sudan meridionale. Non è il caso di guardare troppo allo stile e colori (maglia da allenamento bianca con bordi verdi, maglia da gara bianca con bordi neri e numeri rossi marchiata adidas), ma alla sostanza. Prima ancora di stampare passaporti, una moneta nazionale e francobolli, il Sud Sudan ha voluto riunirsi intorno alle due nazionali di calcio e basket il 10 luglio 2011. Per festeggiare l’indipendenza dopo anni di sanguinosa (1,5 milioni di morti) guerra civile, grazie a un referendum, si è pensato allo sport. Il 195mo stato del mondo esiste e lo ha mostrato con le immagini della gente in festa per le strade, con i 2mila bambini assiepati a guardare la squadra di calcio allenarsi in un campetto della capitale Giuba. Tutti i giocatori professionisti del Sud Sudan giocano nei campionati indiani e non hanno avuto il permesso di lasciare i loro club. Tutti tranne uno: James Joseph, un bomber veterano che gioca a Goa, che si è pagato il trasferimento per arrivare a Giuba e giocare con la sua neonata nazionale.
I convocati per l’amichevole contro la squadra del Tusker FC, che viene da Nairobi in Kenya, sono stati scremati da una quarantina di calciatori reclutati in giro per il Paese. Sono stati un ritro per 15 giorni. Saleh Lolako Samuel, uno dei collaboratori della Nazionale, ha detto: ”Abbiamo un grande potenziale, non abbiamo niente da invidiare ad altre nazionali come Kenya e Uganda; per troppo tempo abbiamo perso giocatori sotto l’ombrello della federcalcio sudanese”. Come si chiameranno i giocatori del Sudan del Sud visto che la tradizione in Africa vuole un soprannome? Un ‘idea non c’è ancora, ma in molti ormai sono soliti chiamare la squadra Bright Star (stella splendente): per una nuova nazione, a mio parere, un nome azzeccato. Peccato solo che la prima partita amichevole sia finita 3-1 per il Tusket, ma a segnare per primi sono stati proprio i padroni di casa!
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