Günter Mast iniziò la rivoluzione nel 1973. L’Europa lo segui.
Il primo marzo 2011 è morto un personaggio vulcanico molto noto in Germania e un po’ meno dalle nostre parti. Conosciamo bene l’amaro Jägermeister, che sotto la sua strategia commerciale diventò un liquore di fama mondiale proprio grazie alle sponsorizzazioni. Günter Mast non è mai stato praticante o appassionato di sport: in un’intervista del 1998 ha confessato di non capire molto di calcio, ma di essersi divertito a studiare come mettere nel sacco la Dfb (Deutscher Fußball-Bund). Studiando i regolamenti della federcalcio Mast aveva notato che era proibito esibire marchi commerciali sulle maglie, ma di fatto nessuno gli proibiva di farlo. Un buco enorme nei codici sportivi, che gli lasciava ampio spazio di manovra e ricatto.
Per prima cosa decise di diventare presidente di una squadra molto amata a fine Anni ’60 e di renderla famosa. Il club scelto era l’Eintracht Braunschweig nel Land della Bassa Sassonia, che ben rappresentava l’origine dell’amaro visto che il quartier generale della Jägermeister era nella stessa regione. La squadra aveva inoltre vinto la Bundesliga nel 1966/67. La prima decisione di Günter Mast è stata quella di cambiare il simbolo dell’Eintracht Braunschweig: dal leone sassone al cervo, proprio come quello sull’etichetta del liquore. Nessun regolamento glielo vietava. A questo punto Mast si è divertito a giocare con i centimetri: lo stemma poteva essere al massimo lungo 14 centimetri. Allora lui lo allungò di qualche centimetro facendo diventare matti gli arbitri e finendo regolarmente sui giornali con tanta pubblicità gratuita. La Dfb ha gettato la spungna riconoscendo l’impossibilità di arginare i suoi attacchi commerciali. Dal 1973 in poi è stata una escalation in Bundesliga: l’Eintracht Braunschweig con Jägermeister, l’Amburgo con Campari, il Bayern Monaco con adidas, il Duisburg con Brian Scott, l’Eintracht Francoforte con Remington. Nel 1978 il Liverpool è diventato la prima squadra inglese con uno sponsor di maglia: Hitachi. In Italia gli sponsor sono ufficiali dal campionato 1981/82: il primo club a chiudere un accordo commerciale è stato il Varese con Hoover.
Ma c’è il caso del Lanerossi Vicenza, che potrebbe spostare indietro di 20 anni il primato detenuto da Günter Mast. Nel 1953 sulle maglie a strisce biancorosse del Vicenza comparve la R, simbolo commerciale della società Lanerossi e il nome della squadra fu mutato proprio in Lanerossi Vicenza Associazione Calcio. Primo sponsor di maglia? Si ritiene di no, perché l’azienda della famiglia Marzotto entrò nella proprietà del club veneto come negli Anni ’40 aveva fatto con Schio e Piovene. Tanto che quando si apri agli sponsor di maglia rimase il marchio Lanerossi insieme al nuovo partner commerciale.
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