Estinzioni Mondiali: le divise che non passano il taglio degli ottavi di finale


A casa, tra i tanti, il Giappone con la divisa più affascinante e gli Usa dal look Anni 50.

Si riduce a otto squadre la pattuglia di pretendenti alla Coppa del Mondo di calcio in Sudafrica. Dagli ottavi di finale vanno a casa le prime nazionali vittima dell’eliminazione diretta. Per il Giappone addirittura ai rigori.


Iniziamo proprio dalla squadra del Sol Levante, che cercava di emulare i mitici Holly e Benji e vincere il Mondiale. Contro il Paraguay li ha fermati una traversa ai calci di rigore. E a sbagliare è Yuichi Komano della classe 1981: anno di uscita del fumetto (spokon manga) sul calcio in Giappone. Altra nazionale asiatica che saluta è la Corea del Sud sconfitta dall’Uruguay di Suarez e Forlan. Per quanto riguarda le maglie, a mio parere, erano due delle più orginali. Per il Giappone maglia (sopra a sinistra) con le penne del corvo in watermark e per la Corea (sopra a destra) le striature della tigre con la stessa tecnica.


Lascia i Mondiali anche l’Inghilterra di Fabio Capello e lo fa lamentandosi dell’errore dell’arbitro Larrionda. Ma il ko contro la Germania è di quelli che lasciano il segno. Come anche il Messico, che se ne va dopo un testa a testa serrato contro l’Argentina favorita però da una svista arbitrale di Rosetti. Peccato per la divisa inglese (sopra a sinista indossata da Wayne Rooney), molto elegante e classica. Forse la vedremo ancora per le prossime partite: per la panchina dei Tre Leoni ci sarà un restyling. Per il Messico (sopra a destra) aveva impressionato la maglia nera a differenza di quella banalotta verde.


Il Portogallo (sopra a sinistra) di Cristiano Ronaldo esce dai Mondiali subendo un solo gol, quello dello spagnolo David Villa. Ma tanto basta per tornare a casa con la divisa più vista: quella bianca con banda centrale rossoverde. Esce agli ottavi anche il Cile del ct argentino Bielsa, che ne ha presi 3 dal Brasile ma ha cercato di vincere fino al 90mo. La maglia della Roja sudamericana (in alto a destra) non era malaccio, anche se non si può giocare troppo con la casacca cilena visto l’attaccamento dei tifosi.


Gli Usa (in alto a sinistra) lasciano in Sudafrica le speranze di poter diventare una potenza nel calcio. C’è tempo e ancora tanto da imparare. Peccato solo per la divisa, che ha unito la tradizione a un look moderno. I designer si sono ispirati a una maglia degli Anni 50 con riga diagonale. Per quanto riguarda la Slovacchia (sopra a destra) c’è poco da dire: doveva essere il “nostro” ottavo contro l’Olanda, ma ci sono andati loro. Con una divisa talmente scontata che la dimenticheremo presto. Come vogliamo farlo con la maglia azzurra della spedizione di Marcello Lippi in Sudafrica.


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