Mario Kempes vinse il Mundial nel 1978. Festeggiando in modo molto frugale.
In Argentina dopo è arrivato Diego Armando Maradona. Ma prima c’era la stella luminosa di Mario Kempes, fuoriclasse classe 1954, capace di giocare a centrocampo, seconda punta o ala sinistra. Ma soprattutto un calciatore con un micidiale fiuto del gol.
El Matador, questo il suo soprannome, E’ stato per due anni consecutivi il miglior realizzatore della Liga spagnolo – El Pichichi – con la maglia del Valencia. Nel 1978 è stato goleador al Mondiale argentino. Suoi due gol nel 3-1 in finale contro l’Olanda.
La leggenda, confermata dallo stesso Kempes, vuole che dopo la premiazione il campione del Mondo abbia guidato per 300 km da Buenos Aires a Rosario per andare a trovare i suoi genitori. Tutta la famiglia lo aspettava in piedi con il caffè caldo. Una tazza, un po’ di festa e poi a nanna.
Dopo aver smesso l’attività agonistica è diventato allenatore senza lasciare grandi ricordi. Ha perfino allenato in Albania. Oggi i suoi baffi mondiali non ci sono più. Il suo era un look da rock star: il baffo c’era e non c’era, la barba spesso incolta e il capello ribelle. Un personaggio dentro e anche fuori dal campo.
2 risposte su “Un venerdì con i baffi, Mondiali: Mario Kempes”
Grandissimo! Sono i baffi a dare quel tocco in più agli uomini! Il baffo è il simbolo dei campioni, e della Festa dell’Uomo! Uniamoci tutti in questa maratona a favore dell’uomo PER LA NOSTRA FESTA IL 19 NOVEMBRE!
http://www.facebook.com/lafestadelluomo
Sto ultimando la nuova rubrica che prenderà il posto di “Un venerdì con i baffi”… I primi di dicembre sarà online!